giovedì 22 maggio 2014

Un Castello di cui vergognarsi?



Nove università europee e quattro extra-europee, 100 partecipanti tra professori e studenti. Prevista la partecipazione di ospiti internazionali per conferenze aperte al pubblico, come lo Studio West 8, leader mondiale nel campo della progettazione del paesaggio, e l’architetto paesaggista svizzero Paolo Burgi. Questi, in sintesi, i numeri del workshop che dal 24 maggio all’8 giugno si svolgerà all’interno del Castello, un progetto – lodevolissima iniziativa! - che il dipartimento di Architettura e Territorio dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria ha deciso di portare avanti assieme alla nostra città.
«E’ un’importante occasione (...) un’enorme ricaduta in termini di immagine per la città di Milazzo», ha chiosato l’Amministrazione comunale in uno dei comunicati stampa che in queste ultime settimane hanno annunciato ''Landscape Accessibility'', questo il titolo del workshop.

Peccato che proprio il Castello, il bene culturale che dovrebbe rappresentare il fiore all’occhiello di noi Milazzesi, malgrado l’annunciato workshop (pubblicizzato sin da febbraio) e l’imminenza della stagione estiva, si presenti ancora in condizioni non certo ottimali. Erbacce in ogni dove e locali che non vedono una scopa da qualche stagione. Nelle celle del Mastio, persino scarti di lana verisimilmente depositati in occasione del presepe natalizio ed anche una bombola. Chissà cosa penseranno gli esperti di architettura ed urbanistica quando vedranno i perimetri murari degli antichi fabbricati - nonché l’assetto urbanistico di Milazzo in età medievale e moderna - completamente avvolti dalle erbacce, visto che l’area degli scavi archeologici è completamente seppellita da un anno di ricrescita della vegetazione, che ha fatto persino scomparire i viottoli contornati dalle piantine di rosmarino: immaginiamo il commento del paesaggista svizzero Paolo Burgi alla vista dell’idilliaco paesaggio entro l’antico maniero…
L’ultima opera di scerbatura risale infatti alla presentazione, nel maggio 2013, del bilancio di sostenibilità della Raffineria di Milazzo, che a proprie spese diede una bella ripulita al Castello. Ma il tempo passa e quell’opera salutare è ormai vanificata. Tanto che adesso diventa una vera e propria impresa raggiungere tra rovi ed erba alta il bastione delle Isole o il rivellino di S. Giovanni, che – così come il bastione di S. Maria – restano ancora inspiegabilmente ed irragionevolmente off limits, esclusi dal normale circuito di visita. Eppure sono state spese per il loro recupero decine di milioni di euro. Eppure consentirebbero ai visitatori di ammirare luoghi affascinanti e suggestivi, primo tra tutti la possente cortina muraria del Cinquecento, le cui caditoie e la cui cordonatura in pietra da taglio si ammirano in tutta la loro eleganza proprio sul ponte levatoio del secentesco rivellino centrale di S. Giovanni.

Giustificarsi adducendo la solita cantilena del dissesto e della mancanza di fondi vale a poco. C’era un ticket d’ingresso sino al 2008, puntualmente incassato dal Comune che ne aveva vincolato la destinazione alla spese di manutenzione del maniero. Se fosse stato reintrodotto, dalla fine della scorsa estate si sarebbe potuta racimolare una quantità di denaro sufficiente a finanziare scerbatura ed altro ancora. Senza dimenticare che la scerbatura risponde anche ad esigenze di tutela della pubblica incolumità: chi ricorda la puntura di zecca - proprio all'interno del maniero - ai danni di una coppia di sposini nel 2012 (cui seguì un intervento di disinfestazione che costò alle casse comunali circa € 1.700) o quella di cui rimase vittima un giovane proprio nel maggio dello scorso anno? 

Perchè tanta facilità ed immediatezza ad incassare un ticket in occasione del presepe vivente (di cui solo un terzo incassato dal Comune) e tanta difficoltà e lentezza nell'incassarne un altro per la semplice visita con incasso da devolvere interamente alle casse comunali?

I risultati di tali carenze sono ahinoi sotto gli occhi di tutti, purtroppo anche dei seguenti ospiti stranieri – alcuni peraltro illustri – che tra due giorni affolleranno le sale e le cinte murarie del nostro Castello.



Università Europee Partecipanti:

- Universitat Politecnica de Catalunya, Barcellona (Spagna) 
- Ecole Nationale Supérieure d'Architecture de Montpellier (Francia) 
- Università della Tessaglia, Volos (Grecia) 
- Jade Hochschule - Fachhochschule Wilhelmshaven / Oldenburg / Elsfleth (Germania) 
- Universitatea de ARHITECTURA SI Urbanistica "Ion Mincu", Bucarest (Romania) 
- Tampere Teknillinen Yliopisto (Finlandia) 
- Istanbul Teknik Universitesi Mimarlık Fakultesi Mimarlık Bölümü (Turchia) 
- Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria (Italia) 
- Università degli Studi di Firenze (Italia) 

Università Extra-Europee: 

- PennDesign University of Pennsylvania (USA) 
- Ecole Nationale d'Architecture de Rabat (Marocco) 
- Tongji University di Shanghai (Cina) 
- Università Nazionale di Cordoba (Argentina)


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