mercoledì 26 febbraio 2014

Milazzo turistica: e se ci gemellassimo con Sète?

Milazzo turistica: e se ci gemellassimo con la cittadina francese che nell'800 inondavamo coi nostri vini?


Negli anni Settanta ed Ottanta dell’Ottocento Milazzo, città dall’economia quasi esclusivamente vitivinicola, si popolava nel periodo delle vendemmie di commercianti francesi che acquistavano i rinomati vini da taglio della Piana per rinforzare e rinsanguare le deboli e scolorite, ma comunque rinomate, produzioni d’Oltralpe. «Mercredì passé – scriveva un nostro concittadino il 29 agosto 1885 alla ditta Bencker & Compagnie di Sète (cittadina del sud della Francia non molto distante da Marsiglia) – est arrivé monsieur Jules Guerre, le commis de confiance de monsieur P. E. Thomas de Mèze, qui toutes les anneés est un de nos plus puissants acheteurs» (Mercoledì scorso è arrivato il signor Jules Guerre, fiduciario di Paul Emile Thomas, che da anni è uno dei nostri maggiori acquirenti). Proprio il 1885 fu l’anno in cui i Francesi acquistarono i nostri vini a prezzi da capogiro, anche a 50 lire l’ettolitro, complice la scarsa produzione causata dai forti calori africani che nei mesi estivi avevano drasticamente ridotto il raccolto delle uve. Meta privilegiata dei nostri vini era il porto di Sète: era lì che finivano i velieri ed i piroscafi colmi di migliaia di ettolitri di vini della Piana caricati nel Molo Marullo. Col commercio del vino Sète e Milazzo si erano dunque legate in un ideale gemellaggio, una lunga e duratura partnership commerciale troncata bruscamente in occasione della guerra doganale italo-francese, divampata di lì a poco a causa delle nostre alleanze militari sgradite alle istituzioni d’Oltralpe.

Un legame, quello tra la nostra Milazzo e Sète - quest’ultima diede i natali a Paul Valéry e conta oggi oltre 40.000 abitanti - che a distanza di 130 anni sarebbe opportuno rinsaldare e rinvigorire in funzione ovviamente non più vinicola, ma turistica. Basta dare uno sguardo al sito dell’ufficio turistico della cittadina francese per rendersene conto. Un sito (www.ot-sete.fr) in cui noi Milazzesi avremmo tanto da imparare per implementare una seria politica di rilancio turistico del nostro territorio. Scritto in ben 9 lingue, pubblicizza persino l’antico camposanto, «una terrazza sul Mediterraneo, uno dei più bei cimiteri francesi con le sue piccole cappelle, le sue statue e i suoi mausolei». Il “Cimitero Marino”, così chiamato in riferimento a un celebre poema di Paul Valéry, ricorda tanto la nostra panoramicissima ultima dimora che ai Cappuccini sovrasta la Croce di Mare, richiamando insistentemente la vocazione marinara della cittadina d’Oltralpe, valorizzata da uno splendido festival (Escale à Sète) che farebbe un figurone nel nostro porto ed in Marina Garibaldi. Un festival programmato ogni anno con largo anticipo. L’edizione 2014, già pubblicizzata lo scorso gennaio, è programmata per le prossime vacanze pasquali (18-21 aprile). Una spettacolare rassegna annuale di circa 100 tra grandi e piccoli velieri ed imbarcazioni tradizionali provenienti da ogni parte del mondo. Velieri, alcuni davvero maestosi, che è possibile visitare gratuitamente. Come gratuite sono tutte le attività ricreative per bambini ed adolescenti: un «parco d’attrazione autenticamente marittimo» in cui è possibile giocare in acqua con modellini d’imbarcazioni, inerpicarsi tra alberi e sartie dei velieri, imparare a fare i nodi marinari. Non manca poi la tutela ambientale del mare con una madrina d’eccezione: la portavoce della Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’Unesco che tenterà di sensibilizzare i giovani ad amare e rispettare il mare. Completano il quadro sport acquatici, mostre e conferenze di tema marinaro, una rassegna di 30 gruppi musicali provenienti da ogni parte del mondo per eseguire canti e melodie legate al mare ed infine una sezione del festival interamente dedicata alla gastronomia a base di pesce.

Sarebbe davvero bello se, gemellandoci con questa nostra antica partener vinicola, riuscissimo ad appropriarci di queste affascinanti iniziative marinare, offrendo nel contempo il nostro Castello e le nostre bellezze naturalistiche affacciate sullo splendido scenario delle Eolie. Come se non bastasse organizzano ogni anno anche la festa dei pescatori, valorizzando la loro Vaccarella. Una sorta di partnership rovesciata. Nell’Ottocento erano loro ad importare i nostri vini. Adesso saremmo noi ad importare le loro idee. 

Di seguito i link del festival di Sète:




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