Negli anni Settanta ed
Ottanta dell’Ottocento Milazzo, città dall’economia quasi esclusivamente vitivinicola,
si popolava nel periodo delle vendemmie di commercianti francesi che
acquistavano i rinomati vini da taglio della Piana per rinforzare e rinsanguare
le deboli e scolorite, ma comunque rinomate, produzioni d’Oltralpe. «Mercredì
passé – scriveva un nostro concittadino il 29 agosto 1885 alla ditta Bencker
& Compagnie di Sète (cittadina
del sud della Francia non molto distante da Marsiglia) – est arrivé monsieur
Jules Guerre, le commis de confiance de monsieur P. E. Thomas de Mèze, qui toutes les
anneés est un de nos plus puissants acheteurs» (Mercoledì scorso è arrivato il signor Jules Guerre, fiduciario di Paul Emile
Thomas, che da anni è uno dei nostri maggiori acquirenti). Proprio il 1885
fu l’anno in cui i Francesi acquistarono i nostri vini a prezzi da capogiro,
anche a 50 lire l’ettolitro, complice la scarsa produzione causata dai forti
calori africani che nei mesi estivi avevano drasticamente ridotto il raccolto
delle uve. Meta privilegiata dei nostri vini era il porto di Sète: era lì che
finivano i velieri ed i piroscafi colmi di migliaia di ettolitri di vini della
Piana caricati nel Molo Marullo. Col commercio del vino Sète e Milazzo si erano
dunque legate in un ideale gemellaggio, una lunga e duratura partnership
commerciale troncata bruscamente in occasione della guerra doganale
italo-francese, divampata di lì a poco a causa delle nostre alleanze militari sgradite
alle istituzioni d’Oltralpe.
Un legame, quello tra la
nostra Milazzo e Sète - quest’ultima diede i natali a Paul Valéry e conta oggi
oltre 40.000 abitanti - che a distanza di 130 anni sarebbe opportuno rinsaldare
e rinvigorire in funzione ovviamente non più vinicola, ma turistica. Basta dare
uno sguardo al sito dell’ufficio turistico della cittadina francese per
rendersene conto. Un sito (www.ot-sete.fr) in cui noi Milazzesi avremmo tanto
da imparare per implementare una seria politica di rilancio turistico del
nostro territorio. Scritto in ben 9 lingue, pubblicizza persino l’antico camposanto,
«una terrazza sul Mediterraneo, uno dei più bei cimiteri francesi con le sue
piccole cappelle, le sue statue e i suoi mausolei». Il “Cimitero Marino”, così
chiamato in riferimento a un celebre poema di Paul Valéry, ricorda tanto la
nostra panoramicissima ultima dimora che ai Cappuccini sovrasta la Croce di
Mare, richiamando insistentemente la vocazione marinara della cittadina
d’Oltralpe, valorizzata da uno splendido festival (Escale à Sète) che farebbe
un figurone nel nostro porto ed in Marina Garibaldi. Un festival programmato
ogni anno con largo anticipo. L’edizione 2014, già pubblicizzata lo scorso
gennaio, è programmata per le prossime vacanze pasquali (18-21 aprile). Una
spettacolare rassegna annuale di circa 100 tra grandi e piccoli velieri ed
imbarcazioni tradizionali provenienti da ogni parte del mondo. Velieri, alcuni
davvero maestosi, che è possibile visitare gratuitamente. Come gratuite sono
tutte le attività ricreative per bambini ed adolescenti: un «parco d’attrazione
autenticamente marittimo» in cui è possibile giocare in acqua con modellini
d’imbarcazioni, inerpicarsi tra alberi e sartie dei velieri, imparare a fare i
nodi marinari. Non manca poi la tutela ambientale del mare con una madrina d’eccezione:
la portavoce della Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’Unesco che
tenterà di sensibilizzare i giovani ad amare e rispettare il mare. Completano
il quadro sport acquatici, mostre e conferenze di tema marinaro, una rassegna
di 30 gruppi musicali provenienti da ogni parte del mondo per eseguire canti e
melodie legate al mare ed infine una sezione del festival interamente dedicata
alla gastronomia a base di pesce.
Sarebbe davvero bello se,
gemellandoci con questa nostra antica partener vinicola, riuscissimo ad
appropriarci di queste affascinanti iniziative marinare, offrendo nel contempo
il nostro Castello e le nostre bellezze naturalistiche affacciate sullo
splendido scenario delle Eolie. Come se non bastasse organizzano ogni anno
anche la festa dei pescatori, valorizzando la loro Vaccarella. Una sorta di partnership
rovesciata. Nell’Ottocento erano loro ad importare i nostri vini. Adesso
saremmo noi ad importare le loro idee.
Di seguito i link del festival di Sète:
Il festival delle tradizioni marinare di Sète
Il sito ufficiale di Escale à Sète
Escale à Sète 2012 (il video)
Il sito ufficiale di Escale à Sète
Escale à Sète 2012 (il video)