Una banalissima ma affascinante opera idraulica sulle alture
del bastione di S. Maria. Ancora perfettamente funzionante sebbene realizzata
centinaia di anni fa. E’ la lunga cunetta che consente il convogliamento delle
acque pluviali sino alla cisterna posta in prossimità della cinquecentesca
fonderia della Cinta Spagnola. Realizzata in lieve pendenza, la cunetta
convoglia le acque delle pozzanghere che si formano sulle alture del bastione,
accanto al gazebo recentemente ripristinato a qualche metro dal soffitto
dell’antica matrice di S. Maria, da cui trae origine la denominazione dello
stesso bastione. Svolge egregiamente la sua funzione, dirottando le acque
pluviali per circa 20 metri
sino alla cisterna suddetta, che a sua volta alimentava in passato la fontana del Cinquecento, visibile ancor oggi nel limitrofo locale della fonderia con tanto di sottostante
tombino in pietra da taglio e tubicino bronzeo da cui sgorgava l’acqua.
Rimane soltanto una curiosità: ma quell’acqua che
prelevavano i nostri antenati dalla fontana posta dirimpetto la fonderia era inodore,
insapore e soprattutto batteriologicamente pura? Visto che sulle alture del
bastione si spargevano inevitabilmente le polveri da sparo delle artiglierie,
unitamente alle urine ed alle feci dei buoi che trasportavano i cannoni,
stentiamo a crederlo.
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