Accontentiamoci. E’ quanto mi
permetto di suggerire a chi, malgrado i passi in avanti, mette in evidenza
alcune lacune nella gestione del nostro Castello, dalla carenza di
segnaletica turistica davanti ai singoli edifici storici alla persistente
inaccessibilità delle porzioni più suggestive della cittadella fortificata
(bastioni delle Isole e di S. Maria, rivellino di S. Giovanni e terrazze
panoramiche del Mastio). Non si può chiedere di più ad un’Amministrazione che
giorno dopo giorno è costretta a districarsi tra i magrissimi capitoli di spesa
di un bilancio dissestato o, peggio ancora, a rapportarsi con risorse umane ben
lontane dagli standard produttivi e qualitativi tipici dell’imprenditoria
privata. In altri tempi chi scrive non ha mancato di indirizzare critiche anche
severe – comunque pur sempre propositive - a chi attualmente gestisce il più
importante bene culturale della città. Ma oggi, sinceramente, riesce alquanto
difficile criticare un assessore, Dario Russo, il quale, oltre a rinunciare a
parte della propria indennità investendola nell’acquisto di un pianoforte che
allieterà d’ora in avanti le serate musicali al Castello ed al Trifiletti, si
alterna con abnegazione nelle improbabili vesti ora di operaio, ora di
tecnico, manovale ed autista. Lo vedi intento a riparare una finestra guasta
delle antiche prigioni, ad innaffiare piantine e fioriere davanti al portale
svevo o a tentare di risolvere un guasto all’ascensore del Mastio. Lo incontri
mentre con l’auto del Comune abbozza un improvvisato servizio navetta facendo
la spola tra l’ingresso della cittadella e la cortina muraria di epoca sveva
per accompagnare qualche concittadino o turista con evidenti difficoltà
motorie.
Certo, è impresa ardua convincere
il cittadino contribuente, soprattutto quando evidenzia la latitanza del
numeroso personale (retribuito) al servizio di un ente, che comunque dovrebbe
garantire senza indugio questi ed altri adempimenti. Ciò nonostante, anche allo
scopo di migliorare gli standard del servizio offerto ai visitatori, mi
permetto di proporre alcuni suggerimenti, raccogliendo anche le segnalazioni di
quanti in questi giorni hanno frequentato il nostro Castello. Non senza offrire
il mio personale contributo a titolo, come sempre, di puro volontariato
gratuito.
Il panorama che si gusta dalle terrazze del Mastio, ancora off-limits.
1) I turisti che entrano nel
Castello, sei giorni su sette privi di qualsivoglia guida turistica, vengono di
fatto abbandonati a se stessi in un circuito di visita che non offre uno
straccio di cartellonistica turistica, eccezion fatta per l’area degli scavi
archeologici. Si potrebbe ovviare a questi inconvenienti con un’efficace
cartellonistica disseminata in prossimità dei singoli edifici: chi scrive si
impegnerebbe a redigere i testi in lingua italiana e anche ad accompagnare i
visitatori lungo il percorso, in giorni della settimana prestabiliti, in una
sorta di “passeggiata culturale”, il cui ticket potrebbe essere incassato dal
Comune per finanziare le spese di giardinaggio e di pulizia dei servizi
igienici. Per potenziare il servizio d’informazioni all’utenza sarebbe
necessario, sin da subito, trasferire lo schermo tattile (touch screen) allestito
dalla Sovrintendenza per illustrare l’architettura e la storia dei singoli
edifici della cittadella fortificata. Schermo tattile, che, per quanto sia
impreciso in talune videate, si presenta comunque come un efficace strumento
d’informazioni (peraltro redatto in quattro lingue) da troppo tempo, ahimè,
dimenticato in un angolo poco visibile del Monastero delle Benedettine (addirittura
spesso tenuto anche spento). Ebbene, sarebbe opportuno trasferirlo in luogo
molto più frequentato e visibile: all’ingresso del circuito di visita, per esempio nel
bastione di S. Maria o entro l’arcata posta alla sinistra del portale centrale
del Duomo antico.
2) Risultano ancora inspiegabilmente inaccessibili, malgrado soggetti
a recenti lavori di manutenzioni straordinarie, i bastioni delle
Isole e di S. Maria, il rivellino di S. Giovanni e le terrazze panoramiche con
vista mozzafiato del Mastio, che rappresentano i luoghi più suggestivi
dell’intera cittadella fortificata. Pare che il motivo sia, almeno nel bastione
di S. Maria, la mancanza di pulizie. Ebbene, anche in questo caso lo scrivente
è disponibile ad intervenire in prima persona per renderli più decorosi pur di restituirli
al più presto alla pubblica fruizione.
I fucili con baionetta "dimenticati" tra gli scaffali della Biblioteca Comunale
3) In Biblioteca languono sepolti
dalla polvere antichi fucili con baionetta, databili alla metà dell’Ottocento.
Ebbene, piuttosto che abbandonarli tra i polverosi
scaffali librari, peraltro inaccessibili al pubblico, sarebbe opportuno esporli in una delle tante sale spoglie del Mastio,
sala che si potrebbe così denominare "armeria". Uno di essi potrebbe
inoltre essere offerto - previo pagamento di un ticket di un euro - ai
visitatori per una foto ricordo sulle panoramiche postazioni per fucileria
poste sulle alture della cinta aragonese. Un modo simpatico per far ricordare
ai turisti il ns. Castello e soprattutto un espediente per incassare - in tempi
di dissesto e penuria per le casse comunali - tanti bei soldini che alla fine
dell'anno potrebbero essere destinati a finanziare, come sopra, le spese di
giardinaggio e quelle di pulizia dei servizi igienici all'interno della
cittadella fortificata.
Ancora off-limits anche il rivellino di S. Giovanni.
Bravo Massimo hai delle belle e buone idee, anche molto fattibili e semplici, speriamo che chi di dovere ne tenga conto. Purtroppo a Milazzo si ha la tendenza a pensare solo a cose in grande che poi non si possono realizzare. Trovo giusto cercare di far entrare un po'di soldini facendo magari pagare anche solo 1 € ad ogni persona che entra nel castello, ed usare queste entrate per il pagamento delle spese che dicevi tu sopra. Cerchiamo di essere positivi, sicuramente queste idee verranno accettate.
RispondiEliminaBuon lavoro.
Gentile signor Tricamo, ho letto con interesse il suo intervento sul Castello e la sua migliore fruizione. A questo proposito, desidero informarla che le visite guidate del Castello già esistono, anche se al momento solo in fase sperimentale in quanto a date ed orari, e sono organizzate da un gruppo di guide autorizzate, tra le quali la sottoscritta, per legge le uniche persone abilitate alle visite all'interno dei monumenti.
RispondiEliminaCi ripromettiamo di potenziare le visite in un futuro molto prossimo.
Per quanto riguarda la cartellonistica, come lei ben sa, è già pronta da tempo. Il testo è stato tradotto in inglese ed attende "solo" i fondi per la stampa.
Più che condivisibile l'idea del recupero dei fucili della metà dell'Ottocento, speriamo che chi di competenza riesca a tirarli fuori dall'oblio.
Cordiali saluti.
Cristina Leone