L’Archivio Storico comunale di Milazzo si arricchisce di un
nuovo preziosissimo fondo. Grazie alla disponibilità della famiglia Faranda,
nelle lussuose sale della Biblioteca comunale sarà possibile consultare gli
antichi manoscritti dei marchesi D’Amico. Un’imponente raccolta di antiche
carte che documenta perlopiù l’affascinante storia delle tonnare cittadine e
non solo, in particolare di quella del Tono che i marchesi D’Amico, generazione
dopo generazione, calarono sino al 1966, quando si chiuse il sipario sulla
millenaria pesca del tonno nelle acque di Milazzo.
Un fondo archivistico che ripercorre l’intera storia della
Tonnara del Tono, sino ai secoli più recenti, quando - per iniziativa di alcuni
imprenditori liguri - si registrò la nascita dei primi opifici per
l’inscatolamento del tonno all’olio e l’impianto, di lì a poco, del più ampio e
moderno stabilimento, oggi adibito a residence, iniziative che conferirono alla
secolare tonnara - che i D’Amico gestirono per lungo tempo in comproprietà coi
Calapaj - una dimensione quasi industriale. Preziose carte d’archivio, che,
oltre a testimoniare la complessa gestione patrimoniale (passaggi di proprietà,
testamenti, pesi e gravami di origine tributaria e testamentaria), documentano
con dovizia di dettagli – purtroppo solo dalla seconda metà dell’Ottocento – l’affascinante
quotidianità della tonnara, dagli approvvigionamenti di reti e cordami alla
gestione del personale, dai quantitativi del pescato alla stipula dei contratti
di obbligazione per collocare il pesce catturato nei mercati locali.
Scampoli documentari che consentono altresì di ripercorrere
gli ultimi tentativi di calo di altri piccoli impianti di pesca: è il caso
della Tonnarella di S. Antonino a Capo Milazzo o della Tonnara di Calderà.
Senza trascurare l’altro grande impianto di pesca, la Tonnara di Milazzo, già
in crisi nella prima metà dell’Ottocento e fagocitata di lì a poco
dall’avanzamento dell’infrastruttura portuale. Straordinarie fonti d’archivio
da oggi a disposizione di studenti e studiosi. Un’imponente mole di
informazioni e notizie che ha già consentito di allargare le conoscenze
sull’affascinante e cruenta pesca del tonno in un volume che, nato in
collaborazione con la stessa Biblioteca comunale, sta per essere consegnato alle
stampe, ultima scommessa dell’editore Lombardo.
All’ing. Tommaso Faranda ed agli altri eredi dell’ultimo
marchese D’Amico va dunque l’affettuosa riconoscenza della collettività
milazzese. Un’iniziativa, la loro, che se da un lato non priva la famiglia della
proprietà dei fondi archivistici – concessi al Comune in comodato – dall’altro
consentirà ai cittadini interessati (studenti e studiosi) di accedere
agevolmente e comodamente ad un’interessante pagina di storia economica. Un
esempio che si spera possa essere imitato anche dalla famiglia Calapaj,
detentrice di un’altra interessante fetta d’archivio sulla Tonnara del Tono, le
cui carte meriterebbero di fare bella mostra – anche semplicemente in versione
digitale – accanto agli eleganti manoscritti consegnati dai D’Amico-Faranda.
Da parte sua l’Amministrazione comunale celebrerà la
consegna ufficiale del nuovo fondo archivistico venerdì 22 maggio, nel piano
nobile della Biblioteca, un tempo lussuosa dimora proprio dei marchesi D’Amico.
L’evento, inserito nell'ambito del "Maggio dei Libri", inizierà alle ore 18,00 alla presenza del sindaco Pino e
dell’assessore Scolaro.