E’
giustificabile l’abbandono di un fabbricato di recente costruzione quand’anche
destinato alla dismissione? Stiamo parlando del mattatoio di via Sardegna,
sorto per sostituire quello di via Regis. La prima volta venne messo in vendita
dall’Amministrazione Italiano nell’ormai lontano 2008. L’asta andò deserta, ma
l’immobile continuò ad essere inserito nel piano delle alienazioni. Da ultimo
con delibera di Giunta comunale n. 115 del 30 ottobre 2012. Ad essere posti in
vendita il mattatoio vero e proprio con l’area di pertinenza (valore stimato €
1.686.622,96) ed il fabbricato che avrebbe dovuto ospitare l’alloggio del
custode, anch’esso con area di pertinenza (valore stimato e 241.315,69). Tali
stime, rimaste invariate nell’elenco del patrimonio comunale aggiornato al 28
ottobre 2013, non sono effettivamente quelle reali, quanto piuttosto quelle
determinate facendo riferimento ad una destinazione urbanistica diversa da
quella attuale (servizi pubblici), quindi sul presupposto di una futura
variante urbanistica al PRG da parte dell’organo consiliare.
Gli immobili
sono stati nel tempo presi di mira dai vandali, come emerge ad esempio dagli
infissi divelti o addirittura involati. Da parte sua il Comune ha tentato, purtroppo
non sempre, di porre rimedio ai vandalismi murando persino qualche apertura, ma
mai dotando l’area di videosorveglianza e di una recinzione seria. Il risultato è sotto
gli occhi di tutti, come attestano chiaramente le foto che alleghiamo a queste
note. E ad andare vandalizzati sono anche gli arredi scolastici – alcuni nuovi
di zecca - che il Comune nel frattempo ha deciso di immagazzinare nel mattatoio,
unitamente a cartelli pubblicitari di attività commerciali private
verisimilmente oggetto di sequestro da parte delle forze di polizia municipale.
Nel frattempo
l’immobile continua a deperire, a sparire e a degradarsi, pregiudicando il
suo valore economico-commerciale in vista dell’ennesima asta. Un bene che comunque avrebbe potuto essere oggetto di
maggiori attenzioni da parte degli amministratori dell’ultimo decennio, quanto
meno destinandovi qualche ufficio o unità lavorativa, garantendo così un minimo
di presidio diurno ed assicurando nel contempo maggiore dignità al complesso di
fabbricati del nuovo mattatoio, che – con la crisi attuale che mette in
ginocchio il mercato immobiliare – sarà destinato a restare nella disponibilità
del Comune di Milazzo chissà per quanti anni ancora. Soluzione, quella appena
suggerita, che l’ente è ancora in tempo a mettere in pratica, quanto meno per
un senso di religioso rispetto nei confronti del bene pubblico e del denaro
della collettività
.
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