Un Museo del Mare nei locali del convento di S. Francesco di
Paola, già sede dell’Istituto d’Arte. Una soluzione provvisoria che
consentirebbe di usufruire nell’immediato di vasti locali in cui raccogliere e custodire
reperti che, in attesa del costosissimo restauro del diruto asilo Calcagno di
Vaccarella, rischierebbero di andare irrimediabilmente perduti, compromettendo
così la collezione museale che un domani dovrà essere esposta proprio nell’ex
asilo di Vaccarella. Sono tanti i Milazzesi, perlopiù abitanti del Tono e di Vaccarella,
che sarebbero disposti a mettere a disposizione dello scrivente antichi reperti
marinari, alcuni davvero pregevoli e piuttosto rari. Mancano purtroppo i locali
in cui esporli o custodirli in attesa di un’esposizione futura: gli unici a
disposizione, le piccole sale dell’ex Carcere Femminile di via Impallomeni o il
minuscolo spazio concesso in piazza Caio Duilio all’associazione Tono Solemare,
sono ormai saturi e pieni zeppi di reperti. A malincuore chi scrive si trova
pertanto costretto a dover rifiutare interessanti collezioni di reperti
marinari autenticamente milazzesi.
Sebbene inseriti dall’Amministrazione Pino nell’elenco degli
«immobili di proprietà comunale che dovranno essere suscettibili di valutazione
o dismessi nel triennio 2012-2014»,
gli ampi locali del convento di S. Francesco, già sede dell’Istituto d’arte,
sarebbero ideali per ospitare nuovi reperti marinari. S. Francesco di Paola è
infatti il protettore della gente di mare. I locali, che si affacciano sul mare
e sul rione di Vaccarella e che si trovano nel bel mezzo dell’itinerario storico-artistico
di beni culturali del Borgo che dall’Antiquarium archeologico giunge sino al
Castello, verrebbero inoltre sottratti al degrado, destinato inevitabilmente a
lievitare, compromettendo così il prezzo di realizzo del bene immobile in caso
d’asta. A tal proposito conviene ricordare il caso esemplare dell’ex mattatoio
di Fiumarella, posto in vendita sin dal 2008, ma non ancora venduto: le aste
sono andate puntualmente deserte, il bene immobile nel frattempo si è
deteriorato sempre di più e con la crisi attuale che mette in ginocchio il
mercato immobiliare sarà destinato a restare nella disponibilità del Comune di
Milazzo chissà per quanti anni ancora. Stessa sorte sta toccando all’ex
convento di S. Francesco di Paola, già preso di mira da atti vandalici e dove
l’umidità la fa da padrona.
La recente gestione dell’ex Carcere Femminile rappresenta
indubbiamente un caso positivo di sano ed intelligente recupero – disposto
dall’Amministrazione comunale ed a costo zero per le casse dell’ente - di
locali che nel frattempo erano stati abbandonati al degrado. Bene farebbe
dunque l’Amministrazione a concedere in comodato alle associazioni culturali anche
questi locali, consentendo tra l’altro una costante e continua fruizione del
prezioso mosaico recentemente riscoperto grazie alla stessa Amministrazione ed
alle associazioni Italia Nostra e SiciliAntica.
Una scelta che doterebbe nel contempo la città di un nuovo inedito
spazio museale, in cui poter finalmente onorare anche l'eroico Luigi Rizzo, uomo-simbolo della marineria milazzese. Nulla osta ovviamente di sciogliere il comodato nel momento in
cui il bene sarà un domani aggiudicato ad un privato, anche se la natura del
bene e la sua posizione strategica suggerirebbero all’Amministrazione di
tornare sui propri passi, sottraendo l’immobile, così come il Convento dei
Cappuccini, alle dolorose politiche di dismissione.
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